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Au travers des mailles du filet, pescatore d’Islanda, barca Amandine, strascico a divergente, Ostenda

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Joris Surmont fu iniziato alla vita di marinai navigando come meccanico su due pescherecci di Ostenda. In un libro e in una conferenza, racconta i suoi ricordi e descrive la storia della pesca belga al largo dell’Islanda, dai primi del XVII secolo fino al suo declino alla fine del XX secolo. Infatti, l'Amandine, l’ultimo peschereccio fiammingo che praticò la pesca islandese, fu disarmato nel 1995 e attualmente funge da museo a Ostenda. I primi pescatori d’Islanda intraprendevano viaggi di 6 mesi a bordo di golette e dundee, pescando con ‘linee a mano individuali’, dotate di uno o due ami, e conservavano il pesce dopo averlo salato. Dalla fine del XIX secolo, tutta questa pratica tradizionale ha progressivamente ceduto il passo a una pesca con navi a vapore. Questo ha permesso anche la conservazione tramite stoccaggio nel ghiaccio, limitando i viaggi a 18 giorni. Da quel momento, la pesca avvenne anche attraverso l'utilizzo di reti a strascico Vigneron-Dahl, una sorta di grandi sacchi trascinati sul fondo marino. L’uso di queste reti ha permesso di pescare quantità enormi di pesce, senza alcun paragone con le catture effettuate in precedenza a bordo di velieri che pescavano con fatica per sei mesi di fila.

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La storia della pesca al largo dell’Islanda è anche una storia umana e suscita una certa nostalgia. Furono le onde impressionanti dell'oceano Atlantico settentrionale e il pericoloso passaggio del Pentland Firth a nord della Scozia a colpire Joris Surmont. Nella sua conferenza affronta anche la difficile questione della pesca eccessiva. Le misure draconiane protezionistiche del governo islandese, che estendevano i limiti territoriali delle acque intorno all’isola, furono all’origine delle ‘guerre del merluzzo’. Erano sufficienti per preservare le scorte di pesce? I contingenti (TAC o Totale delle Catture Ammissibili) furono un mezzo efficace per la gestione delle scorte di pesce commerciali? Come si possono proteggere meglio le risorse ittiche? La conferenza si conclude con la proiezione del film documentario intitolato ‘Winden’. Il nome di questo cortometraggio fa riferimento al grido del timoniere durante il richiamo dell'equipaggio per annunciare il sollevamento della rete. Il film d’archivio è stato realizzato dal conferenziere a bordo del peschereccio O.182 Caesar durante le campagne di pesca dal 1972 al 1975.

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A causa dell’allargamento delle acque territoriali islandesi da 12 a 50 miglia nautiche nel 1972, i pescatori stranieri furono costretti a cercare zone di pesca lontane dall’Islanda. Nel 1975, dopo le negoziazioni tra i governi belga e islandese, i pescherecci belgi poterono continuare a pescare intorno all’Islanda, ma a condizione di non armare nuovi pescherecci. Da quel momento, il Caesar salpò per riprendere la pesca artica. In questa pesca, la rete veniva sollevata e svuotata ogni 3-4 ore. In estate, durante una campagna, si eseguiva quest’operazione circa sessanta volte, giorno e notte. In inverno, il maltempo e la nebbia permettevano solo una ventina di manovre della rete per viaggio.

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Joris Surmont (nato nel 1954) vive a De Haan (Le Coq sur Mer) ma è originario di Ostenda, dove ha studiato nella scuola comunale di pesca ‘John Bauwens’ e ha ottenuto il diploma di aspirante capitano di pesca, oltre al brevetto di meccanico navale. La sua esperienza marittima deriva dal suo imbarco come mozzo a 15 anni su un peschereccio costiero. Dopo gli studi ha navigato su pescherecci islandesi e su pescherecci a strascico che pescavano sogliole e passere nel mare d’Irlanda e razze nel mare Celtico. Dopo una carriera come pescatore, ha aderito alla ’Forza Navale’, oggi componente navale della Difesa, dove ha servito come ufficiale tecnico sulle fregate Westdiep, Wielingen e Wandelaar. Il capitano di fregata Surmont è anche guida conferenziera della città di Bruges e dell’entroterra di Bruges. È inoltre autore di un libro intitolato ’Au travers des mailles du filet’, che tratta della pesca al largo dell’Islanda e della gestione della pesca ittica.


Oltre a conferenze in neerlandese sulla costa e nei circoli marittimi, la versione francese è stata già presentata alle seguenti associazioni:


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